Il Torneo - Giorno 2

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    Cavaliere del verbo

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    Aemond Targaryen


    Perdonatemi, pensavo di riconoscere più facilmente i membri della famiglia reale, ma ieri un certo Sir Plum, un giovane dai tratti Valyriani come i vostri, si è presentato a me sconvolgendo ciò che pensavo di sapere
    Plumm dite? deve essersi trattato di un figlio di nostro cugino Viserys, e lui è poco più vecchio di te Aenar, se ben ricordo, non sapevo che ci fossero pure loro. scoprirà, Benjen, che ci sono molte più persone con il sangue dell'antica valyria di quanto si immagini.
    Mi stupisce vedervi in mezzo alle vie circondati da pochi soldati
    Non ci sono cavalieri migliori di quella della guardia reale in tutti i sette regni, e tre di loro sono più che sufficienti per la nostra protezione.
    Le parole del giovane, perchè di un ragazzo si trattava, nonostante l'aspetto, ero dure e fredde, prive di orpelli o inutili gentilezze. Aveva sentito, a più riprese, parlare dei modi e delle abitudini degli uomini del nord, ma non si aspettava che potessero essere così diretti perfino con loro. Ma benché i modi fossero singolari non ne provava fastidio, anzi. La sua schiettezza era una ventata di aria fresca in quei luoghi, ma poteva rivelarsi un'arma a doppio taglio, per lui.
    Solo gli stolti ed i beoti potrebbero pensare che questo torneo sia stato organizzato soltanto per festeggiare la fine dell’inverno, gioire di giostre e duelli, riempirsi di birra e mostrarsi alle dame in tutto il cavalleresco splendore di cui sono famosi i nobili del sud
    oh, ma Lord Mooton ha indetto il torneo proprio per quel motivo, non si aspettava certo che l'evento si trasformasse in questo...
    fece un cenno con la mano, indicando le varie bandiere che sventolavano sotto un leggero vento.
    con tutta questa partecipazione.
    era probabile che il nordico fosse giunto in quel luogo solo per avere modo di portare la parola di suo nonno al re, e non per un qual si voglia interesse per il torneo, elemento in comune con tutti quelli che abitavano al di sopra dell'incollatura.
    Le vostre parole solo dure, e vanno dritte al punto. Il pochi per i 7 regni si arrischierebbero di usare questi toni con dei principi, con il rischio di inimicarseli. Non fraintende, apprezzo i vostri modi ma vi invito alla prudenza, nel caso dobbiate esporre le vostre dimostranze alla corte o al Re in persona, alcuni potrebbero interpretare la vostra schiettezza per ignoranza, o peggio, per impertinenza. La politica, in quello che voi probabilmente chiamate sud si basa, purtroppo, più sulle parole, i favori, e le serate di gala, che sui fatti. Mio fratello ha ragione, preghiamo tutti, vecchio o nuovi dei, che la guerra ci sia sconosciuta ancora per molti anni. Conosciamo solo per sentito dire il gravoso peso che l'inverno porta nelle vostre terre, ma sono sicuro che nostro padre non mancherà di aiutare il suo Lord Protettore

    Il breve incontro con quel ragazzo venne interrotto dall'avvicinarsi di un'altro gruppo di armigeri, che scortavano una giovane Lady. Le gualdrappe delle guardie portavano i colori ed i simbolo di casa Tyrell, signori dell'altopiano e protettori del sud, fatto confermato dalle parole della ragazza non appena si avvicinarono abbastanza.
    «Vostre grazie, mio signore. Non trovate sia una splendida giornata? Sono Claere Tyrell, figlia di Lord Leo di Alto Giardino. Spero di non arrecare disturbo».
    convengo milady, la primavera si sta svegliando con tutto il suo fascino. Si adoperò in un breve e cordiale cenno del capo, al saluto della lady
    «Sono Aenar Targaryen, Principe di Roccia del Drago, e vi assicuro che non state arrecando alcun disturbo»
    Ed io suo fratello minore, Aemond, ed è vero, nostro fratello non ci ha mai raccontato dei magnifici fiori che adornano l'altopiano
    «Stavamo muovendoci per andare a bere qualcosa in qualche locanda, ma se non porta disturbo a vostro padre, mi farebbe piacere incontrarlo»
    Sarebbe scortese privare Lady Claere della nostra compagnia, di certo vorrà visitare il torneo e non tornare subito alla sua tenda. Potremmo accompagnarla, mentre mandiamo qualcuno a chiedere se il lord suo padre può riceverli, anche se potrebbe non apprezzare che giri per il il campo in compagnia di tre uomini, senza accompagnatore o una tutrice, anche se sono sicuro che le vostre guardie, milady siano in grado di garantire la vostra sicurezza. Cosa dite, potere arriaschirvi in nostra compagnia o preferite passare prima da vostro padre per informarlo e chiedere il suo permesso?
    La giovane era una ragazza graziosa. gli occhi azzurri erano l'elemento che risaltava di più in quel viso, incorniciati da una chioma castana, racchiusa da una corona di fiori. Probabilmente era la prima volta che veniva in quella terra, e mai sicuramente era venuta a corte, e non voleva mancarle di rispetto, adducendo che non fosse in grado di girare per il torneo senza un parente, ma era più preoccupato dalla reazione che avrebbe potuto avere Lord Tyrell, al sentire che sua figlia si fosse intrattenuta in compagnia di tre uomini sconosciuti, che due fossero o meno principi. Probabilmente L'eco di suo nonno pesava ancora su di loro, con la sua orrida reputazione.



    Edited by BlackCleric - 7/4/2019, 23:51
     
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    TRYSTANE MARTELLPer fortuna del giovane rampollo di Casa Martell, la Principessa Daenerys era fin troppo felice di vederlo che non ebbe la forza, o semplicemente la voglia, di fare una scenata davanti al resto della corte reale. Ella lo salutò, abbracciandolo con il giovane che ricambiò, molto sollevato
    Sfortunatamente per Trystane, che era molto volenteroso di conoscere figure importanti del regno, l’interlocutore della Principessa, che si rivelò essere il Signore delle Maree, si era dileguato.

    “Peccato. Ero molto curioso di conoscere il Maestro delle Navi del Regno, spero possiate presentarmelo il prima possibile…..”

    La madre sorrise, accarezzandogli i lunghi capelli neri, esattamente come lui aveva fatto con lei poco prima. I notabili di corte potevano aspettare, perché tra i presenti c’era una figura che il futuro Principe non vedeva da tanto, troppo tempo.
    Suo padre.
    La madre lo invitò a seguirla, dato che egli era poco distante da loro, impegnato ad intrattenere altri nobili dorniani arrivati da Lancia del Sole con la carovana di Trystane.

    Trystane non potè far a meno di notare quanto suo padre fosse cambiato, per lo meno dall’ultima volta che lo aveva visto.
    Erano passati parecchi anni da allora, e gli effetti dell’invecchiamento erano ben evidenti sul suo scuro volto. I capelli si erano ormai ingrigiti, nonostante fossero celati dal turbante ornato di preziosissime gemme.
    Nonostante l’età, il ragazzo dovette ammettere che suo padre si manteneva ancora in un discreto stato di forma, mantenendo un fisico asciutto. Era cosa rara tra gli uomini di potere, ed i ritratti del suo obeso nonno Aegon ne erano una diretta testimonianza.
    Il Principe Maron rispose al richiamo della moglie, voltandosi immediatamente. Si trovò faccia a faccia con il suo erede e, come era prassi in quei casi, si avvicinò a lui, stringendolo in un abbraccio.
    Il figlio, seppur controvoglia, non potè far a meno di contraccambiare. Glielo poteva concedere, a quella vecchia vipera. Lo “graziavano” i tanti anni di distanza, fisica quanto emotiva. Avrebbe scontato le sue colpe più in là.

    “È bello rivedervi, padre. “

    Il Principe Maron era lieto di vedere che il suo erede era diventato un uomo, a sua detta.

    “Vorrei che fosse così, ma sono ancora ben lontano dall’esserlo. In realtà sono solo un ragazzo scevro da responsabilità che si gode i doni donatogli da i Sette. Gli uomini governano regni, amministrano città, comandano eserciti e generano eredi. Io non faccio nulla di tutto questo, Padre. Almeno per il momento…”

    Disse sorridendo in maniera beffarda.

    “Quanto a voi invece, ve ne siete andato da Principe dei Dorniani. Mentre ora ho davanti ai miei occhi il Primo Cavaliere di Sua Grazie Re Daeron. Siete voi quello che ha da raccontare, trai due. Sono sicuro che la vita ad Approdo è molto più emozionante di un tranquillo soggiorno a Starfall….”

    Si passò una mano tra la scintillante chioma scura.


    “Ah padre, c’è un’altra cosa che dovete sapere….”

    Trystane si avvicinò all’orecchio paterno, in maniera tale da evitare che la gente attorno a loro potesse udire le sua parole.

    “Con noi da Dorne è venuto anche Mors. Lui però ha soggiornato nell’accampamento qui fuori, dato che qui quelli come lui non sono ben visti. Magari dopo andiamo a fargli visita, che dite?”

    Era curioso di sapere come avrebbe reagito il padre a tale richiesta. Si sarebbe fatto vedere con il suo bastardo davanti all’intera corte reale, mettendo in imbarazzo il Re e la sua famiglia? Oppure avrebbe esitato, andando contro le tolleranti tradizioni dorniane, indisponendo quindi i suoi vassalli?

     
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    BENJEN STARK

    I due principi si erano rivelati decisamente al di sopra delle aspettative, ben diversi dalle figure composte solo da autostima ed etichetta che Benjen si era immaginato, capaci di capirlo e comprendere i suoi modi diretti, senza mettersi forzatamente ad un livello superiore, pur essendoci.
    Benjen non poteva dirsi un grande diplomatico, era consapevole che la sua inesperienza a districarsi tra salotti e conversatori esperti, sarebbe stata visibile anche dal continente orientale, proprio per questo non desiderava atteggiarsi come qualcosa che non era, preferendo una schietta semplicità, che pareva esser stata almeno compresa.

    La mia inesperienza parla per me, ma non sempre è utile girare attorno al problema, esiste sempre il rischio che si generino incomprensioni, talvolta anche volontarie, la situazione non potrebbe accettarle.

    Avrebbe imparato dai suoi errori, pienamente consapevole che non sarebbero stati di certo i primi

    Sono qui per parlare con il Re della salute dei suoi fedeli alleati, perché da essa dipende anche la possibilità di scongiurare una guerra

    Abbassò il tono di voce, cercando di evitare dichiarazioni che potessero risuonare come campane in tutta la città, ma provando a far leva sulla curiosità dei principi su un argomento che sembrava esser a loro particolarmente caro.

    Per quanto si creda essere totalmente differente, anche al Nord esistono cicatrici e fratture che si cerca di tenere ben salde alle estremità, ma in situazioni di grande difficoltà la cosa risulta essere un’impresa decisamente ardua. Nemmeno noi ci auspichiamo che possa succedere nulla in grado di destabilizzare la pace dei Sette Regni

    Il problema della successione era qualcosa di estremamente delicato al Nord e suo Zio sapeva bene di non aver le forze per poter scacciare i dissidi, soprattutto con un popolo flagellato dall’inverno appena passato, ma Benjen non poteva di certo discuterne li, preferendo lasciare i due Principi con quell’imboccata sussurrata tra i denti.
    Benjen si ritrovò però a sorridere, grazie a quell’invito del Principe Aenar, facendogli tornare in mente l’esperienza colorita del giorno precedente.

    Si dice che le alleanze più durature sono quelle che si forgiano con il sangue ma anche con la birra, quindi sarei uno stolto a rifiutare un simile invito, Principe

    La loro conversazione fu però piacevolmente interrotta dall’arrivo di una fanciulla, che si presentò come Claere Tyrell: era splendida.
    Benjen si ritrovò a fissarla per qualche istante più del dovuto, ammirando la dolcezza dei suoi lineamenti, ritrovandosi a perdersi nell’azzurro dei suoi occhi, che ben si amalgamava con il candido colore della sua pelle.
    I Principi si destreggiarono immediatamente in convenevoli di grande esperienza, ma Benjen sapeva che qualsiasi parola la sua bocca avesse potuto pronunciare, non sarebbe stata in grado di descrivere le emozioni che provava in quel momento, un misto di curiosità e stupore, desiderio ed attrazione, tutte insieme in un turbinio di pensieri e reazioni silenzi, ma profonde come gli occhi che si trovò di fronte.
    Capì all’istante che quello non sarebbe stato il momento per competere con i Principi in quel superficiale ma pericoloso confronto, che lo avrebbe solo disegnato come l’ennesimo stolto nobile, infatuato di un bel viso e delle promesse di una storia simile a quella dei racconti.
    Il suo sguardo non si mosse dagli occhi della fanciulla, ma un lieve sorriso si increspò sul suo giovane viso

    E’ un vero piacere fare la vostra conoscenza Milady. Benjen Stark, figlio di Brandon, nipote del Protettore del Nord

    Chinò leggermente il capo, perdendo solo per qualche istante il contatto diretto con lei, il tanto che bastava per ridestarlo da quel magnetico richiamo capace di far danzare le sue viscere e risvegliare i suoi sogni.
    Lasciò che i Principi prendessero le redini della situazione, non che non fosse in grado di gestire un simile incontro e tanto meno per mancanza di volontà nel mostrarsi come un pavone, ma Benjen sapeva bene che in certi momenti un uomo deve saper tener a bada l’istinto, a favore di un approccio più moderato.
    Cio che la sua voce non espresse, venne compensato dal suo sguardo e da quel sorriso evanescente che rimase ancora qualche istante sul suo viso.

    Se doveva cercare un ulteriore buon motivo per giustificare quel suo lungo viaggio, forse lo aveva appena trovato

     
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    Claere Tyrell

    Claere era sicuramente il tipo da intrufolarsi in una discussione e rapire l’attenzione dei presenti con la sua esuberanza e estroversione, tuttavia, in quel frangente, riuscì a contenere il suo brio.
    Si trovava di fronte al principe di Roccia del Drago e ad un altro membro della famiglia reale, e non ad Aenys — il suo caro Aenys, che conosceva sin da quando era una bambina.
    Con lui, certamente, il portamento della giovane Tyrell era diverso — nonostante i rimproveri di lady Lynesse, Claere si comportava senza convenevoli con il giovane principe, come aveva sempre fatto.
    E non vedeva l’ora di rivederlo, in quel momento, mentre stava in piedi tra i suoi fratelli, che non aveva mai visto prima, ma di cui aveva solo sentito parlare quando Aenys le parlava della sua famiglia ad Approdo del Re.
    «Sono Aenar Targaryen, Principe di Roccia del Drago, e vi assicuro che non state arrecando alcun disturbo. Provo solo un po’ di disappunto: nostro fratello Aenys non ci ha mai detto quanto voi foste carina. La vostra bellezza non andrebbe nascosta. Dovrei dire due parole a mio fratello».
    Il primo a presentarsi fu Aenar, il fratello maggiore dei tre, avvenente e maestoso anche nei suoi abiti più mondani. Era senz’altro più grande di loro, ma Claere non avrebbe saputo dire di quanto.
    «Vostra grazia», s’inchinò nuovamente, ed arrossì appena quando si abbassò per baciarle la mano.
    Il secondo a rivolgerle il saluto fu invece Aemond, il fratello di mezzo, che le diede ragione per quanto riguardava la primavera.
    «È la stagione più bella, Vostra Grazia», esclamò la giovane, con un gran sorriso, «I fiori che sbocciano, la vita che si risveglia dopo il lungo inverno, le rose di Alto Giardino che si fanno più belle che mai, gli amori che nascono», e, dicendo questo, si voltò lievemente verso la sua destra, faccia a faccia con il terzo uomo, che si presentò come Benjen Stark.
    Era del Nord, dunque — i suoi tratti duri ma avvenenti, in maniera differente rispetto a quella dei fratelli Targaryen, colpirono la giovane, che non aveva mai visto nessuno di quelle terre.
    «Avete fatto un lungo viaggio, dunque, mio lord», convenne Claere, esibendosi poi in un piccolo sorriso, «Avete mai visitato l’Altopiano, miei signori?», domandò, senza però staccare gli occhi dal giovane Stark, osservando curiosamente come egli posasse il suo sguardo su di lei, sentendo le gote andare in fiamme sotto ai suoi occhi.
    Sentire gli occhi di un uomo, seppur giovane quanto lei, addosso non la metteva a disagio, per quanto avesse sempre pensato il contrario — non era abituata, tanto era stata protetta dalle sapienti mani di sua madre, ad essere ammirata, non conosceva che effetto poteva avere sugli altri, né come giocare con la sua bellezza.
    L’arte della seduzione era lontana dal suo modo di fare o da ciò che le era stato insegnato, eppure forse era proprio la sua spontaneità ad attrarre l’altro sesso, nonostante lo sguardo di Benjen rimanesse per lei un segreto.
    Trovarsi in mezzo a tre uomini, tuttavia, le ricordò il grande onere che pesava sulla sua testa — doveva saper ammaliare il suo futuro marito, mostrandosi al meglio di sé, eppure l’ultima decisione sarebbe spettata ai suoi genitori, e non a lei.
    Questo rattristò lievemente il visino della giovane Tyrell, che si sentì improvvisamente come un uccellino in gabbia, gettato alla mercé dei giochi altrui.
    Sperava, quantomeno, che il buon partito di cui parlava Lady Lynesse fosse gentile, e che la trattasse con rispetto — non osava immaginare di innamorarsi, non di provare quel leggero turbinio allo stomaco che provava nell’essere osservata da Benjen, ma almeno di andare d’accordo, di stabilire un mutuale affetto.
    Le parole dei fratelli la ridestarono dalla trance di preoccupazioni in cui era piombata, e Claere si ritrovò ad annuire.
    «Stavamo muovendoci per andare a bere qualcosa in qualche locanda, ma se non porta disturbo a vostro padre, mi farebbe piacere incontrarlo», affermò l’erede di Roccia del Drago.
    «Sarebbe scortese privare Lady Claere della nostra compagnia, di certo vorrà visitare il torneo e non tornare subito alla sua tenda. Potremmo accompagnarla, mentre mandiamo qualcuno a chiedere se il lord suo padre può riceverli, anche se potrebbe non apprezzare che giri per il il campo in compagnia di tre uomini, senza accompagnatore o una tutrice, anche se sono sicuro che le vostre guardie, milady siano in grado di garantire la vostra sicurezza. Cosa dite, potere arriaschirvi in nostra compagnia o preferite passare prima da vostro padre per informarlo e chiedere il suo permesso?», seguì il discorso dell’altro, dopo il quale Claere annuì con più convinzione.
    «Oh, mio padre sarebbe felice di incontrarvi, ne sono sicura», affermò, decisa, «Dovrebbe essere nei pressi della nostra tenda, a conversare o prepararsi con mio zio Ser Leyton», confermò.
    «Se voleste seguirmi, sarebbe un onore per me e la mia famiglia», sorrise ai due principi, per poi voltarsi verso il giovane lord, «Ed anche voi, mio lord».

     
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    Loreon Lannister



    Era dannatamente stretto, tutto troppo stretto.

    Non vedi? Faccio fatica a muovermi!

    Quel giorno George era fuori forma, sembrava avergli confezionato una veste di una taglia più piccola, come se Loreon fosse un ragazzino.

    Signore?!

    Rimaneva lì impietrito in piedi davanti a lui, con ago e filo in mano.

    Cosa? Non hai capito?

    Sguardo perso nel vuoto, aria intontita, solo le labbra dello stilista si mossero di nuovo per pronunciare l'ennesimo.

    Signore?!

    Oh! Ma mi prendi per i fondelli? Ti farò stringere una corda attorno al collo se continui a prendermi per il culo!

    Basta era troppo, la pazienza non rientrava nelle virtù del Lannister, soprattutto quella verso i plebei, anche quelli dannatamente bravi a fare abiti di alta qualità.

    SIGNORE!?

    Ancora?!!


    MI SCUSI SIGNORE!

    Il Lannister aprì gli occhi di scatto alzandosi di scatto con la schiena, flettendo l'addome non troppo scolpito dalle birre e dal vino che avevano accompagnato la cena precedente.

    Signore!

    Alzò gli occhi verso l'uomo, uno sguardo torvo fu' la prima cosa che si palesò sul suo volto. Prese il vaso da notte e lo lanciò verso la figura del soldato che si stava delineando all'entrata della tenda, vaso che venne velocemente scansato dall'uomo, ormai abituato agli eccentrici comportamenti dell'erede di Lannisport.

    Signore! Gerold Lannister desidera la sua compagnia per la colazione!

    Si lasciò di nuovo cadere sul letto.

    Va bene per i Sette! Ora va dallo sconosciuto!


    Non c'era nulla da fare, era circondato da stronzi insopportabili, senza nessun senso dell'etichetta e del rispetto, dai modi più da bestia che da uomo. Quel secondo giorno del torneo non era di certo incominciato nel migliore dei modi, ma di certo non avrebbe potuto mostrare ai nobili presenti il suo lato più arcigno. Si alzò, sciacquandosi il viso nella tinozza e perdendo una decina di minuti a specchiarsi nell'acqua, la barba era perfetta, una piccola ricrescita che lo faceva più uomo e meno ragazzino sbarbato. Perse altri venti minuti a decidere che cosa indossare, dalla veste ai gioielli, optando per un abito rosso borgogna, che rifletteva nella trama della veste l'emblema dei Lannister in un gioco di rossi. Non fece fatica ad abbinare i pantaloni, ma le scarpe, sempre quelle maledette scarpe erano il problema. Optò dopo altri dieci minuti per delle calzature beige scamosciate, compiaciuto del lavoro svolto dalla propria persona. Si sistemò i capelli e infilò l'anello a forma di testa di leone. Oltre che ad essere bello, sembrava ricco da far schifo, cosa che era e questa era una delle cose che più adorava. Lasciò la spada appesa alla sedia, oltre che ad essere inutile in quel contesto, reputava gli uomini che la portavano sempre appresso degli insicuri. Uscì col suo solito ghigno dalla tenda incamminandosi verso la poco distante tenda del cugino, lui a quanto pare era lì già pronto ad aspettarlo. Gli lanciò uno dei suoi sorrisi migliori e si accomodò davanti a lui.

    Gerold! Bellissima giornata!

    Da quanto tempo stava aspettando?

    Perdona il ritardo cugino.

    Si riempì il piatto di pietanze prima di prendere il vino in mano scrutando Gerold con occhio indagatorio.

    Allora? Che voci riempiono il torneo questa mattina? Gli squattr.. ah ah i reali sono arrivati? Buone nuove?


    Si era di nuovo rasato, ma ancora non aveva capito che con la barba rasata sembrava un ragazzina ancora sporco di latte? Doveva soltanto accorciare, lasciare un poco di peluria in fase di ricrescita, proprio come Loreon. Passò un minuto buono pensando alle parole giuste per dirgli quella cosa, ma proprio non riusciva a formulare una frase "cortese".

    Abbiamo impegni? Lord Damon si è pronunciato in qualche modo?


     
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    Manipolatrice di Ombre

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    PER TRYSTANE


    "Sei sulla buona strada" replicò il Principe con un sorriso soddisfatto disegnato sul volto. Daenerys, dal canto suo, sembrava più che commossa dal momento. Era un po' come se si sentisse sollevata dal più grave compito che le era spettato nella vita: crescere quel figlio praticamente da sola, renderlo forte e fiero e degno del trono di Lancia del Sole. Il sorriso del marito le era bastato per capire che aveva fatto un buon lavoro e quel poco le era bastato per mettere il suo cuore martoriato in pace. Sorrise, quindi, tenendosi un passo in disparte rispetto a marito e figlio, osservandoli con ritrovata serenità.
    "Certamente, di Approdo del Re si può dire tutto tranne che sia un posto noioso..." continuò il Principe di Dorne con evidente umorismo nel tono di voce "Ma temo che il vero colore sia stato portato da noi..."
    Lanciò un'occhiata in direzione del drappello reale, con Daeron che ancora era al centro di onori e riverenze da parte dei presenti.
    Allungò una mano per accarezzargli una guancia "Mi manca l'aria di casa. Ma sono felice che l'abbiate portata con voi." Poi lo prese sottobraccio "Se non ti senti un uomo -per quanto ciò che veda mi dimostri il contrario... beh, è ora di diventarlo. Questa è la perfetta occasione."
    Poi Trystane annunciò della presenza di Mors e l'espressione di Maron cambiò di colpo: passò dalla sorpresa all'inquietudine, smorzata da un minuscolo, timido sorriso che fece per un attimo capolinea sulle sue labbra.
    "Mors." sussurrò tra i denti, ancora accostato al figlio. Per un attimo s'irrigidì, mentre chissà quale pensiero gli attraversava la mente e gettò un'altra occhiata indietro verso il Re. "Dimmi. Come l'ha presa tua madre?"
     
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    Aenys Targaryen

    Era rimasto solo sulla prua della nave da guerra dei Velaryon. Il sole era calato da molto e oramai l'oscurità lo circondava completamente. Chiuse gli occhi e la brezza marina lo colse alla sprovvista sparpagliandogli i capelli; l'aria del Mare Stretto portò con sé anche un forte odore di salsedine alla quale Aenys non era per niente abituato. Pur stando ad Approdo del Re, una città mercantile con uno dei porti più importanti dei Sette Regni, il nauseabondo odore dei rifiuti copriva di gran lunga quello del mare, salubre e incontaminato. Inoltre poche volte aveva affrontato un viaggio in nave, da quando era tornato nella capitale non era andato quasi mai a trovare suo fratello Aenar a Roccia del Drago e quando si era trovato ospite ad Altogiardino, il Lord e la sua famiglia si erano sempre spostati in carrozza, complice la posizione della città. Inspirò quindi a pieni polmoni quel soffio di vento che gli era stato concesso e continuò a contemplare le onde che si infrangevano fragili sullo scafo della Queen Rhaenys, una nave che nel corso degli anni aveva incontrato pericoli di gran lunga maggiori e che proseguiva imperterrita la sua marcia verso Maidenpool, cercando uno stimolo, un impulso nella contemplazione della notte.
    Pur non amando stare in completa solitudine, in quel frangente lo accettava. L'esperienza gli aveva insegnato che solo nei momenti in cui si rinchiudeva nella sua mente riusciva a impadronirsi delle emozioni più profonde, emozioni impossibile da condividere con gli altri. Da bambino aveva visto dentro di sé qualcosa di cupo e opaco che non accettava, ma con il tempo, crescendo, si era auto-imposto di coprire quel sentimento tenebroso con il bel velo dell'arte che nascondeva la Verità della sua natura. Di conseguenza quella macchia nera continuava a crescere indisturbata, logorandolo e corrompendolo. Tutta la giornata l'aveva passato cercando di comporre un poema su un ipotetico torneo che prendeva stoltamente a modello i tornei idealizzati dell'Altopiano, che lui aveva vissuto in prima persone e che nell'assonanza poetica avrebbe dovuto fare riferimento a quello imminente di Maidenpool. Si era dunque svegliato nel cuore della notte, infuriato per non essere riuscito a scrivere neanche un verso e si era portato al limitare superiore della nave, sperando di cogliere un po' di ispirazione sotto il manto stellato riflesso dalla superficie del mare, eppure l'illuminazione ancora non lo aveva colto. Probabilmente avrebbe dovuto aspettare il viaggio di ritorno.

    La mattina si svegliò con i lineamenti della città che si stagliavano nell'orizzonte e subito la strana malinconia che l'aveva catturato la notte prima svanì e al suo posto subentrò la solita vivacità e disinvoltura con la quale le persone erano abituate a vederlo. Sbarcati furono accolti da Lord Maidenpool in persona che dopo i convenevoli di rito invitò i membri della famiglia reale a salire su una carrozza che li avrebbe scortati fino al castello. Almeno questo piccolo e insignificante Lord ci ha fatto omaggio di un accoglienza da reali, visto che i suoi possedimenti non hanno da offrire molto pensò il principe mentre attraversava le vie del povero viaggio di Maidenpool. Non aveva sicuramente intenzione di abbandonare l'agiatezza nella quale viveva a corte. Era troppo abituato allo sfarzo e alla comodità per potersene privare. Finite tutte le cerimonie e le formalità che si addicevano ai momenti in cui il re prendeva momentaneamente dimora in un castello che fosse diverso dalla Fortezza Rossa, Aenys decise di entrare nelle sue stanze e cambiarsi di abito. Indossò un vestito riccamente decorato con i colori Targaryen e un mantello rosso, che andava a ricordare le scaglie di un uovo di drago. Anche ad una rapida occhi si sarebbe capito che era uno dei principi reali. Si prese un momento per profumare e curare i capelli - non avrebbe resistito senza - e dopo essersi congedato da Lord Mooton e dal padre uscì fuori dal bastione in direzione dell'accampamento, accompagnato da un membro della guardia reale. Non appena iniziò a incamminarsi tra le tende del campo innumerevoli cavalieri e soldati iniziarono a salutarlo e a inchinarsi di fronte a lui, evidentemente la notizia dell'arrivo del re si era già sparsa per tutto l'accampamento. Aenys procedeva fiero con il suo solito sorriso altezzoso dispensando saluti a ogni passo fino a che non decise di fermare un piccolo scudiero per farsi riferire dove fosse la tenda del Lord Tyrell. Il ragazzino, un po' impacciato gli riferì che il Protettore del sud era arrivato anche lui con la sua famiglia quella mattinata e gli indicò la direzione da prendeva. Era cortese da parte sua andarlo a salutare prima di incontrarlo tra le arene della giostra, inoltre era molto curioso di vedere come fosse cresciuta la figlia Claere. L'ultima volta che l'aveva vista, il giorno del suo addio da Altogiardino per la fine del tutelato durato quasi dieci anni, la sua bellezza e le sue forme dovevano ancora sbocciare, oramai doveva essere diventata una donna. Non poté che venirgli un sorriso ripensando a tutti i momenti e le "avventure" che avevano passato insieme. Lei era stata una delle poche persone con le quali era stato attento a come si comportava e alle parole che utilizzava. L'ultima cosa che voleva fare era ferire il suo puro e gioviale animo. Era stata un importante spaccato della sua adolescenza, gli sarebbe molto piaciuto rivederla. Dopo essersi fatto annunciare dalla cappa bianca che lo seguiva entrò nella pomposa tenda che i Tyrell aveva fatto erigere in una grande radura e che spiccava tra le altre delle casate minori per colori e grandezza.

    "Lord Tyrell." Esordì il principe chinando leggermente la testa in segno di riverenza nei confronti del signore di Altogiardino. Si girò poi verso sua moglie Lady Lynesse. "Milady." Un sorriso si aprì a rievocare il tempo passato insieme ai due tutori con cui era cresciuto ed era stato educato. La prima cosa che notò fu però l'assenza di Claere. I motivi erano due: o non gli era stato permesso di presenziare al torneo, circostanza altamente improbabile, o si era già avventurata per il campo. Conoscendo la spiccata propensione alla curiosità della giovane. Aenys propendeva per quest'ultima eventualità.
    "Mi auguro che la mia improvvisa comparsa non abbia interrotto niente di importante ma mi premeva troppo venirvi a salutare e porgervi per primo i miei omaggi." Il suo sguardo si fece contrito per mostrare il suo rammarico per l'assenza della giovane Tyrell. "Noto con dispiacere che vostra figlia Claere non è qui con voi, vorrà dire che la saluterò in un altro momento."
    Fissare Lord Tyrell per la prima volta dopo due anni gli fece venire subito in mente tutte le volte che si era allenato insieme a lui con la lancia e il cavallo da lizza, sicuramente avrebbe partecipato alla giostra che si sarebbe svolta a giorni, dopo che fossero arrivati tutti gli invitati al torneo. Leo era di certo uno dei principali favoriti per la vittoria finale, nonostante l'età che incombeva implacabile e i capelli grigi accompagnati da un fisico non più robusto come prima. "Il vostro nome è già tra le liste dei partecipanti alla giostra? Vorrà dire che tutti gli altri sfortunati si dovranno accontentare del secondo posto." Il tono era scherzoso ma conteneva comunque una parte di verità. "Siete stati un grande insegnante per me ma non credo che sarò mai in grado di battervi, specialmente in questo torneo. Devo essere sincero con voi, mi manca terribilmente Altogiardino, la sua atmosfera non può essere comparata a nessun altro castello nei Sette Regni. Specialmente ora, a primavera, camminare tra i suoi giardini fioriti deve essere come vagare in un sogno a occhi aperti."



    Edited by Black Dragon~ - 12/4/2019, 14:25
     
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    Manipolatrice di Ombre

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    "Vostra grazia" - Lord e Lady Tyrell si aprirono in inchini, seguiti dagli inservienti che li attendevano. Erano stati presi in contropiede e la sorpresa di rivederlo proprio in quel momento era stata tanta, ma dopo un primo singolo istante di smarrimento si erano immediatamente ricomposti. Faceva strano, in un certo senso, doversi oramai rapportare a quel ragazzo che avevano praticamente cresciuto con l'appellativo proprio al suo reale status.
    "Ci avete colto di sorpresa, ma fidatevi, il piacere è tutto nostro."
    "Vi trovo bene, Vostra Grazia" aggiunse Lady Lynesse, guardandolo "A stento vi si riconosce"
    "Aye, quegli occhi vispi, tuttavia... sono sempre loro" aggiunse Lord Leo, buttandola sul ridere.
    "Mia figlia... è qui - da qualche parte. Sapete com'è, è difficile tenerla ferma. L'abbiamo mandata ad esplorare il campo per evitare che scavasse fosse qui in tenda col suo scalpitare..."
    "E ad Altogiardino mancate voi. L'Altopiano sta rifiorendo... e presto, sì, sarà un vero spettacolo della natura. Un tripudio di colori e profumi."
    "Servite al Principe del buon rosso!" esclamò quindi Lord Tyrell, facendo cenno agli inservienti di sbrigarsi "Ricordiamo al nostro Principe dei buoni frutti della nostra terra. Ditemi, Aenys - intendete gareggiare anche voi? Dopo questo lungo inverno di fermo, ammetto di non vedere l'ora di rimbracciare la lancia. E sarei onorato di incrociare la lama con voi in campo."
     
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    Se vi dico "la mia fantasia" va bene?

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    Aenar Targaryen

    «Non preoccupatevi, Benjen, il Re verrà messo al corrente di tutto» lo rassicurò nuovamente Aenar, prima di dedicare le sue attenzioni alla fanciulla Tyrell.
    «No, purtroppo l'Altopiano è una delle Regioni che mancano nella lista dei miei viaggi» rispose. Da giovane, quando faceva da scudiero a Lord Arryn, il Principe si era spostato molto nelle terre della Valle e nei territori dei Fiumi con essa confinanti. Perlopiù era stato per viaggi di piacere e caccia, ma qualche volta anche per questioni di politica. "Cui io non ho preso parte" ricordò "Ero troppo piccolo e, ovviamente, non era il mio ruolo quello di ascoltare" sorrise, ricordando quanto fosse irruente il cavallo del Signore di Nido dell'Aquila. "Avrei preferito mille volte sollevare delle pietre in miniera, piuttosto che occuparmi di lui"
    «Oh, mio padre sarebbe felice di incontrarvi, ne sono sicura. Dovrebbe essere nei pressi della nostra tenda, a conversare o prepararsi con mio zio Ser Leyton. Se voleste seguirmi, sarebbe un onore per me e la mia famiglia»
    Il Principe di Roccia del Drago annuì. «Fateci strada, Milady. Vi seguiremo con piacere» le sorrise. Era così fresca, così gioviale, che ad Aenar veniva spontaneo sollevare gli angoli delle labbra mentre le si rivolgeva. Era una ragazzina entusiasta, una bella ventata di aria fresca nella rigidità della Corte. Le fece segno di precederli, pronto a seguirla, ma all'ultimo momento rimase un passo indietro per rivolgersi a Benjen.
    «Riprenderemo il nostro discorso in un secondo momento» gli disse a mezza voce e con un sorriso. «Sono interessato a saperne il più possibile sulla situazione delle vostre terre»
    Il tragitto fino al punto di sosta dei Tyrell non fu lungo e la tenda dei Protettori dell'Altopiano fu ben riconoscibile sin da principio: il fiore su campo verde garriva al vento, bene in vista in cima al palo più alto dei vari capannoni lì attorno.
    Una delle guardie della scorta di Claere non perse tempo ad annunciarli e subito dopo l'erede al trono lasciò che la figlia di Lord Leo aprisse loro la strada all'interno della tenda. Fu con sorpresa che si trovò davanti, oltre Lord Leo e Lady Lynesse, suo fratello minore Aenys. "Nessuna sorpresa che sia andato subito alla ricerca del Signore per cui ha servito diversi anni" si disse "Alla fine, anche io ho fatto lo stesso".
    Prima di rivolgersi a lui, però, il Principe posò l'attenzione sul Signore del posto. «Lord Tyrell, è un piacere fare la vostra conoscenza» si volse verso la moglie. «Milady» chinò brevemente il capo nella direzione della donna. «Abbiamo avuto la fortuna di incrociare la strada della vostra splendida figlia e ho voluto cogliere l'occasione per venire a farvi visita. Spero di non aver scelto il momento sbagliato»

     
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  10. Gerold
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    Gerold Lannister

    Gerold rimaneva completamente rilassato sulla sua sedia con la mano destra che tamburellava sul tavolo che stava venendo addobbato per la colazione mentre la mano sinistra era appoggiata pigramente sul bracciolo, i suoi occhi si beavano del trambusto e della vita tutto attorno a lui, persone che andavano e che venivano sempre più numerose e sempre più rumorose, cosa che fece spuntare un lieve sorriso sul volto del ragazzo. Nell'udire le parole della guardia annuì lentamente e stette a riflettere un poco se disturbare il lord suo padre, non aveva idea se stava ricevendo qualche lord alfiere o altri nella sua tenda, oppure se si stava preparando per qualche addestramento prima del torneo, non che ne avesse bisogno, tuttavia era un giorno che non lo vedeva e sembrava oltremodo inopportuno rimandare l'incontro, così si voltò nuovamente verso la guardia si fai chiedere al lord mio padre e alla lady mia madre se gradiscono unirsi a me ed a Loreon per colazione, sempre che non siano altrimenti impegnati ordinò con la sua voce calma ma decisa.

    Poco dopo il tavolo fu completamente imbandito con pane abbrustolito, vino e pancetta croccante, Gerold si fece preparare un piatto che porse davanti a lui, rimanendo in attesa di Loreon e continuando a dare piccoli sorsi al suo vino mentre i suoi occhi azzurri non smettevano neppure per un momento di guizzare da una parte all'altra del campo visivo, scrutando i vessilli e le persone attorno a lui, quello che riuscì a percepire era una considerevole folla che si stava accalcando da vari padiglioni verso una delle vie dentro il campo del torneo, e non solamente servi ma anche cavalieri, cosa che lo insospettì non poco, difatti si rivolse nuovamente alla guardia manda qualcuno anche a vedere che sta succedendo, troppe persone si stanno dirigendo laggiù voglio essere informato di cosa accade] dette nuovamente l'ordine con estrema naturalezza, indicando con la mano sinistra il luogo dove stavano dirigendosi molte persone e da dove arrivava sempre un maggior chiacchericcio e brusio, sicuramente doveva essere arrivato qualcuno di importante.

    Passarono altri momenti prima che il suo caro Loreon si presentasse davanti a lui con un sorriso, sorriso a cui il giovane leone rispose con gioia, lo osservò con estrema attenzione da capo a piedi, osservò le sue vesti e vide che non indossava un'arma, ma dopotutto vi erano guardie a sufficienza per ogni evenienza, dopodiché lo vide accomodarsi davanti a lui e iniziare a riempirsi un piatto, solo allora proferì nuovamente parola Loreon, si una splendida giornata che spero porterà a eguali risultati affermò per poi fare un cenno con la mano nel sentir parlare del ritardo e scosse il capo in sua direzione non devi scusarti, anzi i miei complimenti per le tue vesti davvero notevoli commentò cordialmente prima di iniziare a mangiare pane e pancetta croccante sorseggiando il suo vino rosso almeno fino a quando Loreon non fece quel commento inerente alla famiglia reale al quale non poté che ridere anche lui ah non saprei dirti Loreon, quello che so è che c'è una grande confusione poco distante da noi, può darsi che sia arrivata la famiglia reale, ho mandato qualcuno a dare un'occhiata ed a riferirci commentò impaziente di sapere quello che il messo gli avrebbe riferito.

    Dopodiché continuò a dedicarsi alla colazione e, dopo aver finito il suo vino, riprese a rivolgersi nei confronti di Loreon incontri interessanti quelli di ieri, il principe di Dorne e lo Stark mi lasciano sperare in qualche vantaggio per la nostra famiglia, tu cosa ne pensi? domandò direttamente al Lannister per poi avvicinarsi e sussurrare hai portato in tenda qualcuna delle grazie del campo che abbiamo conosciuto ieri? chiese curioso di sapere se il cugino avesse fatto recapitare nella sua tenda una della baldracche che avevano visto oppure qualche altra prelibatezza pescata nell'accampamento, il tutto con un sorriso malizioso prima di accomodarsi meglio sulla sedia.

    Quando sentì nominare suo padre scosse il capo un momento prima di schiarirsi la voce le guardie mi hanno detto che è sveglio e ho invitato lui e la lady mia madre a fare colazione con noi, non so se accetteranno oppure se sono già impegnati in altre ambasciate diplomatiche, ma credo lo sapremo presto concluse semplicemente per poi tornare a dedicarsi alla colazione e fare segno ad uno dei servi di riempire nuovamente il suo calice di vino.

     
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    TRYSTANE MARTELLLord Maron era fermamente convinto che suo figlio fosse divenuto un uomo, nonostante egli dichiarasse il contrario, ragion per cui evento come quello che stava per avvenire a Maidenpool diventava una perfetta occasione per dimostrarlo alla corte intera.

    “Cercherò di non deludervi, padre. Per fortuna ci siete voi qui, al mio fianco. Chi potrebbe mai insegnare meglio del Primo Cavaliere del Re?”

    C’era una velata ironia dietro le parole del rampollo di Casa Martell, che nel frattempo venne preso sottobraccio dal padre. Quando l’argomento di discussione si spostò sul suo fratello bastardo Trystane si rivolse alla madre.

    “Madre noi andremmo a fare due passi, se la cosa non vi disturba. Abbiamo tanto di che discutere, dato che è da parecchio che non facciamo una bella chiacchierata padre – figlio. Ritorneremo da voi a breve. “

    Trystane salutò la madre con un bacio e poi invitò il padre a seguirlo.
    Nonostante la voglia di umiliare il potente padre davanti alla corte era tanta, l’erede di Lancia del Sole non voleva giocare subito a carte scoperte. Era meglio osservare prima cosa avesse da offrirgli il padre, sfruttando anche la sua posizione di membro del Concilio Ristretto. Parlare davanti alla sorella del Re del bastardo avuto da una cortigiana dorniana era troppo, per il momento. Inoltre per il ragazzo l’onore della madre veniva prima di ogni altra cosa, il che era alla base poi del suo rapporto conflittuale col genitore. Una volta allontanatisi dalla Principessa e dal grosso della corte reale, Trystane si sentì libero nuovamente di discutere col padre del suo fratello naturale.

    “Conoscete mia madre meglio di me. Sapete che è una donna talmente ligia al dovere che non farebbe mai presenti le sue insoddisfazioni, tantomeno davanti a suo figlio. Sono convinto che la cosa, come sarebbe lecito da aspettarsi, non le faccia piacere….“

    Il giovane Martell abbassò la sguardo per alcuni secondi, sospirando.

    “Però è una donna molto tollerante, a tal punto da far viaggiare Mors con la nostra stessa carovana e farlo venire qui al torneo con noi, assieme al resto della truppa dorniana. Un gesto non da tutti, che solo una donna dal cuore buono come lei potrebbe fare in maniera del tutto sincera e spontanea. Siete fortunato ad avere una moglie come lei, padre. Come io lo sono ad essere suo figlio.”

    Il tono del ragazzo era molto serio, chiara espressione della sua sicurezza di sé. Lo stesso non si poteva dire del Principe di Dorne, che invece era apparso impaurito ed imbarazzato non appena il suo erede aveva pronunciato il nome del suo figlio naturale.

    “Visto che ci siamo, direi di proseguire questa chiacchierata mentre lo andiamo a trovare, che dite? La nostra assenza non darà nell’occhio, avendo già opportunamente avvertito mamma. Dovrebbe trovarsi agli accampamenti qui fuori, assieme al resto delle nostre truppe. Sempre se vi aggrada, padre….”

    Trystane avrebbe discusso del suo futuro con il Primo Cavaliere mentre Mors avrebbe potuto abbracciare il suo adorato padre, e viceversa. Una soluzione che avrebbe tenuto contenti tutti, più o meno.

     
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    Se vi dico "la mia fantasia" va bene?

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    Lord e Lady Lannister impiegarono poco tempo a palesarsi. 《Buongiorno, Gerold》 disse l'uomo 《Loreon》 guardò anche l'altro giovane. 《Vedo che state facendo ancora colazione》 assottigliò le labbra. Che non fosse soddisfatto del figlio era palese. Lui era sveglio da molto più tempo e si aspettava che il suo erede lo avesse imitato. Evidentemente aveva sbagliato su tutta la linea.《Vi consiglio di darvi una mossa: a quanto pare la famiglia Reale è sbarcata a Maidenpool da un po' e si vocifera che i Principi stiano girovagando per l'accampamento》
     
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    Loreon Lannister



    Sorrise al cugino, un complimento di rito, era ben consapevole di essere il meglio agghindato di tutta Maidenpool, ma quel genere di commenti comunque gonfiavano l'ego di Loreon in maniera spropositata. Fece finta di pulirsi la spalla con il dorso della mano e rispose con finta modestia.

    Sciocchezze mio caro Gerold.

    Iniziò a saggiare la qualità del formaggio accompagnando ogni boccone con una sorsata di vino. Reali, Targaryen, l'alto Septon, non gliene fregava niente di chi stava arrivando, loro erano Lannister, non correvano scodinzolando chiedendo favori e denaro, loro concedevano e riscuotevano, soprattutto con questi reali. Pur essendo un simpatizzante della casata Reale era ben consapevole della loro attuale debolezza, forse il periodo più instabile da quando si erano insediati in questo continente. Tra l'altro il matrimonio con i Martell era la prova che avvalorava la sua tesi.

    Meglio tardi che mai, che vengano. Sono curioso di sapere se qualcuno di loro giostrerà o si farà avanti nella grande mischia.

    Con gli occhi puntati verso il piatto continuò a parlare, la pancetta quella mattina era grassa come la moglie di un oste.

    Sarebbe uno scandalo, presentarsi ad un torneo e neanche un partecipante, magari si nasconderebbero dietro ad un dito affermando che è la guardia reale che rappresenta il drago a tre teste. Voglio proprio vedere, la fama di senza palle dopo tutto quello che è accaduto non sarebbe proprio il massimo.

    Non era il modo più rispettoso, ma con Gerold poteva esprimersi liberamente, d'altronde era la verità.

    Mah... l'uomo del nord non era qua nè per la gloria nè per la fama, sicuramente avrà bisogno di qualcosa. Il Principe di Dorne invece mi sembra sulla mia stessa linea di condotta, è qua per il Primo Cavaliere e per l'evento che il torneo rappresenta.

    In quel momento gli sfuggiva il nome del Principe.

    Mi reputerai uno sciocco, ma non sono qua per dare vantaggi al nostro casato, non è in mio potere. Quello che posso fare io è solo portare lustro e fama al mio nome e al Leone Dorato, solo questo e magari allacciare qualche amicizia che in un futuro potrà rivelarsi utile.

    Doveva solo riuscire a fare una bella figura al torneo, niente di più.

    Ma dubito che riuscirò in questa impresa, il mio carattere è troppo poco incline ad assecondare gli elementi che abbiamo incontrato fin ora.

    E che elementi, a parte il Principe di Dorne gli altri non gli avevano scaturito nulla, nessun ipotetico vantaggio in un futuro.

    Conosci il mio palato, le donne qui si concedono per rame e argento, non ho interesse a condividere il letto con una donna che si è appena fottuta mezzo accampamento.

    Sorrise alzando le sopracciglia.

    Ma sono io quello sbagliato, l'uomo schizzinoso, caro Gerold ambisco a prede più pure e ambite, non a puttane di Duskendale o Città del Gabbiano.


    Notò Lord Lannister avvicinarsi da dietro Gerold e quindi scattò in piedi rispondendo al suo saluto.

    Lord Damon.

    Il tono del loro signore non era dei migliori, anzi e non riusciva a comprendere il suo disappunto, prima di tutto perchè dovevano darsi una mossa? I Principi vagavano per l'accampamento e quindi? Il torneo sarebbe durato chissà quanto, c'era tempo per conoscere i platinati e sicuramente ce ne sarebbe stata l'occasione. Quell'intervento gli era sembrato fuori luogo ma non si sarebbe mai messo a discutere con il Signore di Castel Granito. Rimase in piedi in silenzio, osservando il disappunto nel volto di Lord Lannister e attendendo la risposta del suo erede.

     
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  14. Gerold
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    Gerold Lannister

    La colazione dei due Lannister stava procedendo bene, in quella giornata soleggiata e alquanto caotica a Maidenpool, l'arrivo di Loreon era sempre stimolante per l'erede di Castel Granito, dopotutto pur considerando le differenze caratteriali era sempre ciò che veniva considerato come un fratello maggiore per il ragazzo, ed era certamente grato di averlo al suo fianco adesso e sperava per decenni a venire.

    Gerold termino il pane e la pancetta croccante che aveva richiesto con un ultimo calice di vino, con il sapore dolce che gli si espandeva per la gola, socchiuse gli occhi solo per un momento mentre si puliva la mano per poi concentrarsi sulle parole di Loreon in merito ai reali, su quel punto Gerold era particolarmente curioso, sapeva i nomi dei figli di Re Daeron II, ma non le loro facce, il loro carattere ed il loro comportamento, sarebbero stati i suoi signori un domani, e per questo era suo grande interesse conoscerli e vedere con chi doveva trattare, anche se le parole di Loreon lo spinsero a farsi delle domande sul fatto o meno che potessero prendere parte ad un torneo.

    Gerold rimase per qualche momento in silenzio, sfregandosi il mento ben rasato con la mano destra, prima di riprendere il suo dire Sono certo che i figli del Re parteciperanno alla contesa, non sarebbe possibile che l'erede al trono si esimesse dal mostrare la sua indole anche di guerriero, dopotutto è colui che dovrà governare i sette regni e mostrarsi debole sarebbe molto controproducente, si farebbe più nemici che amici, e solo gli dei sanno se la corona non ha bisogno di pace e stabilità dopo tutti gli eventi di pochi anni fa commentò con fare serio e con la fronte aggrottata, spesso aveva la sensazione di essere più vecchio dei suoi anni, ma per fortuna era una cosa che poteva passare immediatamente con un poco di vino ed una donna per farlo tornare ai suoi giovani sedici anni, un età ingrata considerato come uomo per la legge, ma spesso non dagli altri uomini con molti più inverni alle spalle, ma non dubitava che sarebbe arrivato anche il suo momento per stupire tutti.

    Loreon continuò a parlare riguardo ai recenti incontri che i due avevano avuto, a quanto pare il suo caro amico e compagno d'armi aveva un vago interesse solamente per il principe di Dorne, figlio del Primo Cavaliere del Re, certo una persona importante soprattutto nel futuro, e con poca indole guerriera a quanto pareva, nell'ascoltare quelle parole sul carattere di Loreon, Gerold non poté fare a meno di scoppiare in una risata scuotendo il capo Tutt'altro Loreon, le persone con cui stringerai dei legami potrai essere sicuro che sono persone vere, che ti apprezzano per come sei al di là dell'etichetta o dei formalismi e per quanto riguarda la fama del tuo nome sono sicuro che non rimarrai deluso affermò convinto di quello che diceva, convinto che Loreon avrebbe dato lustro al suo nome ma anche a quello di Casa Lannister, cercando di dare il maggior sostegno possibile.

    Tuttavia qualche attimo dopo ritornò sull'argomento delle loro conoscenze, difatti dopo essersi inumidito le labbra riprese a parlare mah per quanto riguarda il Principe di Dorne mi è sembrato un ragazzo più dedito alla politica che alla guerra, questo potrebbe essere un bene per poter trovare dei contatti ed aumentare i commerci con il sud, con l'Altopiano e con Dorne, dove troveremo ottime merci e loro troverebbero le nostre disse Gerold con molta calma e voce più bassa, quasi stesse facendo un resoconto di quello che aveva percepito dal pomeriggio precedente, per poi passare ad analizzare lo Stark Benjen Stark ha fatto chiaramente capire che il Nord è in una situazione disperata, hanno bisogno di aiuto e sono certo che lo chiederà al Re, tuttavia bisognerà vedere cosa potrà fare, altrimenti Casa Lannister potrebbe approfittare della cosa per farsi amici al Nord e legarli a noi con prestiti e commerci, anche più corti senza fare il giro del Regno commentò ancora ragionando come fosse stato lui il Lord di Castel Granito, Scudo di Lannisport e Protettore dell'Ovest, ma così non era per ciò alzò le spalle ma anche io non ho tale potere, ne parlerò a mio padre affermò allargando le braccia e aprendosi nuovamente in un sorriso.

    Il suo sorriso si stava trasformando in una risata nel sentire Loreon parlare della prede che avrebbe voluto cogliere in quel consesso, e non poteva essere in disaccordo con lui, ma all'improvviso lo vide alzarsi in piedi di scatto salutando suo padre, difatti voltandosi ecco che erano apparsi suo padre e sua madre, ed a quanto pareva Lord Damon non era particolarmente contento di quello che stava vedendo, anche se il ragazzo non comprese il perché, così si limitò a fare un cortese sorriso ai genitori Padre, Madre stavamo finendo di consumare la colazione esatto disse semplicemente per poi avanzare verso la coppia e sentire le parole di suo padre in merito alla presenza dei principi che stavano girando per l'accampamento, da come lo aveva detto sembrava quasi che suo padre suggerisse di iniziare a loro volta di girare per l'accampamento per seguirli.

    Così dopo qualche istante riprese la parola questo spiegherebbe la confusione che pervade l'accampamento oggi, se i principi sono fuori dal castello sarebbe meglio invitarli qui nella nostra parte di accampamento, dove sapremo accoglierli e proteggerli, non sarebbe consono certo per voi e per noi tutti iniziare a rincorrere i principi per tutto l'accampamento affermò con calma ma con decisione, dopotutto i suoi genitori erano alti Lord, Protettore dell'Ovest, oltre ad essere la Casa più ricca del regno, non sarebbe stato un bello spettacolo vedere Lord Lannister e il suo seguito passare di tenda in tenda per cercare la famiglia reale oppure possiamo andare al castello a rendere omaggio a Lord Mooton, nostro ospite, ed al Re stesso propose nuovamente prima di tacere e rimanere a osservare il fare del lord suo padre con i suoi occhi azzurri fissi sul suo volto.

     
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